Mario era mio marito, il mio compagno, il mio amico.
Il nostro era un rapporto basato sull'amore, la confidenza e la complicità.
Sento molto la sua mancanza, ma so che in qualche modo è ancora con me, percepisco la sua presenza nell'aria.
Mi viene a trovare nei sogni e mi saluta facendo sfarfallare le luci di casa.
Mi fa sentire protetta e contemporaneamente libera di continuare la mia vita.
In realtà si chiama Clarabella, ma è un nome troppo lungo, quindi per tutti è Clara.
Per me è Claretta, perchè la vedo sempre cucciola come quando siamo andati al canile a prenderla, aveva solo un mese e mezzo ed era stata abbandonata, vicino ad un cassonetto, insieme a dieci fretellini.
Era un batuffolo nero.
Ora ha più di undici anni, è ancora in buona salute e, seppure di mole considerevole, ha conservato la dolcezza di quando era piccolina.
E' arrivato a casa nostra nell'estate del 1988 ed era piccolo come un pacchetto di sigarette.
E' sempre stato libero di gironzolare nel giardino, in ottobre va in letargo, di solito alla base del grande cipresso che lo ripara dal freddo del nord, nel luogo dove arrivano i primi raggi del sole primaverile, in marzo si risveglia.
Non sbaglia mai, quando esce dal letargo comincia la primavera.
La piccola Iris è arrivata a completare lo zoo nel luglio del 2008, ora ha sei anni. Aveva un altro nome prima, ma non mi sembrava adatto. Guardando il suo manto colorato mi era venuto in mente "arco iris" che in spagnolo significa arcobaleno, così adesso è Iris.
Era molto diffidente ed impaurita da Clara, ma dopo pochi giorni pascolavano insieme nel giardino.
Siccome non era mai uscita dalla casa dei precedenti proprietari, le ho insegnato che gli alberi servono per arrampicarsi e farsi le unghie, ha imparato subito.
|