Nicolina Dragonetto

eventi pittura

 

eventi pittura

 

Rocca Bernarda - 30 maggio 1999

Era terminato da pochi giorni il corso di Pittura di Paesaggio en plein air  “La Primavera”, ero abbastanza contenta di quello che, con fatica, stavo imparando, ma mi rendevo anche conto che era solo l’inizio di un apprendimento complesso, che mi avrebbe permesso un giorno, speravo non molto lontano, di usare la tecnica per esprimere coi pennelli quello che avevo dentro di me.
Mi giunse per posta l’invito della Libera Accademia Città di Cividale a partecipare ad una Ex-Tempore, che si sarebbe svolta nell’Azienda Vinicola Rocca Bernarda Sovrano Militare Ordine di Malta
(vedi link), nella domenica dedicata all’annuale appuntamento con “Cantine Aperte”.
Era un luogo che conoscevo, in mezzo alle colline coperte di vigne, ci andavamo a dipingere col permesso del proprietario, che veniva spesso a guardare i nostri lavori, ma partecipare ad un concorso mi pareva troppo per le mie modeste capacità.
Un po’ per incoscienza, un po’ perché ci andavano quasi tutti gli altri, decisi di provare.
Era una bella giornata di sole, timbrammo le nostre tele e ci mettemmo al lavoro.
Roberto Dolso era lì con noi e ci incoraggiava, ma non poteva intervenire, dovevamo fare tutto da soli.
Ci fermammo verso le 13 per il nostro solito picnic e, complice un bicchier di vino, dopo poco finimmo i nostri quadri.
Oltre al nostro gruppo, c’erano altri artisti venuti da molte parti del Friuli ed anche da fuori regione.
Alle 15 in punto i lavori vennero ritirati ed esposti, in maniera che i visitatori potessero votare quelli che ritenevano i migliori.
Mi accorsi che c’erano le telecamere di TeleFriuli ed allora mi allontanai.
Alla base della collina, sulla quale è costruito il castello, un po’ oltre le piante di ulivo, c’era uno scultore che lavorava un alto ceppo di cedro del libano sporgente dal terreno, l'albero era stato tagliato perché colpito da un fulmine. Sotto le sue mani stava rinascendo a nuova vita, dal legno morto ora sorgevano due mani intrecciate che si innalzavano verso il cielo. Rimasi un bel po’ a guardarlo incantata, senza parlare per non disturbarlo, poi tornai verso l’esposizione dei quadri.
Con mia grande sorpresa e felicità avevo vinto il 4° premio, io che ero alle prime armi e che mi confrontavo con artisti ben più capaci ed esperti.
La sera dopo guardai il telegiornale di TeleFriuli, la mia tela in primo piano iniziava il servizio, ho registrato tutto su una cassetta vhs, che conservo gelosamente.
Di quella giornata serbo una fotografia, un quadro, un bel ricordo di allegria e gratificazione personale.

vai a vedere

 

Calla in Poesia - 4 aprile 2004

 

La mia amica Anita aveva acquistato una vecchia casa nel paese di Calla, vicino Pulfero, nelle Valli del Natisone.
Con pazienza, passione e tanto lavoro la ristrutturò.
Piano piano, con l'entusiasmo proprio del suo carattere e la simpatia che naturalmente emanava dal suo essere, entrò nelle grazie degli altri pochi abitanti di quel luogo incantato e "fuori dal mondo".
Le venne chiesto di pensare a qualcosa che vivacizzasse quel piccolo paese e lo facesse conoscere anche oltre i confini della regione.
Essendo da sempre appassionata di poesia, e poetessa lei stessa, ideò un concorso internazionale di poesia inedita e lo chiamò

"Calla in Poesia"

Arte senza confini

L'impegno per realizzare quell'immane progetto le costò tanta energia e tempo, ma ci riuscì.
La prima edizione si svolse nell'aprile del 2004.
Per rendere la manifestazione più interessante anche per coloro che non erano prevalentemente interessati alla poesia e per dare un po' di colore al paesino, mi chiese se potevo portare il mio gruppo di pittura, nella giornata delle premiazioni, a dipingere "en plein air" nelle vie e nei prati di Calla.
Ne parlai col mio maestro, Roberto Dolso, e con gli altri amici e decidemmo di andare.
Mi chiese anche di scrivere qualche riga per spiegare cos'era la pittura
"en plein air", cosa che feci volentieri.
Passammo una meravigliosa giornata, seppure un po' nuvolosa, ognuno di noi dipinse un quadro, le numerose persone che accorsero a Calla si fermavano a guardarci ed a chiederci spiegazioni sui colori, sulla luce, sul perchè dipingessimo all'aria aperta e non in uno studio.
Eravamo molto contenti dell'interesse che suscitavamo e soprattutto di aver dato una mano ad Anita, che ci ricambiò offrendoci un delizioso pranzo, a base di specialità locali, che gustammo sul grande terrazzo della sua bella casa.
Calla in poesia ebbe un grande successo e proseguì negli anni successivi, con sempre maggiori adesioni di poeti di ogni parte d'Europa.

La casa di Anita è diventata anche un luogo di vacanza.
Le persone che vi hanno soggiornato ne sono rimaste entusiaste, tanto da ritornarci.

 

vai a vedere